RICERCA SUL METODO PIOMI: ARTICOLO PUBBLICATO SU AMERICAN JOURNAL OF PERINATOLOGY!

È con grande orgoglio e soddisfazione che annunciamo che lo studio sul metodo Premature Infant Oral Motor Intervention (PIOMI) eseguito dai genitori, è stato pubblicato su American Journal of Perinatology. L’articolo è disponibile a questo link https://www.thieme-connect.com/products/ejournals/abstract/10.1055/s-0041-1731452. Qui di seguito vi illustriamo i risultati ottenuti.

Come già accennato precedentemente in LOGOPEDIA E CERVELLO DEL NEONATO PREMATURO: IL METODO PIOMI, l’obiettivo del nostro studio pilota era di valutare se le stimolazioni oromotorie previste dal metodo PIOMI, potessero essere eseguite dai genitori dei neonati prematuri ricoverati in TIN. In un’ottica di care neonatale, coinvolgimento del genitore nella cura del proprio bambino e umanizzazione delle cure, infatti, sarebbe stato molto importante dimostrare che le stimolazioni eseguite dal genitore si potessero ritenere efficaci tanto quanto quelle eseguite dal professionista (nel nostro caso logopedista specializzata). 

E’ stato condotto pertanto, uno studio pilota monocentrico, randomizzato – controllato, all’interno della Terapia Intensiva Neonatale dell’IRCSS Giannina Gaslini di Genova. Sono stati creati due gruppi: un gruppo intervento che avrebbe ricevuto la stimolazione PIOMI dai genitori e un gruppo controllo che sarebbe stato stimolato dal professionista. Tutti i genitori che hanno partecipato allo studio hanno svolto un training specifico sia teorico che pratico, con la logopedista specializzata, prima di eseguire le stimolazioni sui bambini.

Sono stati arruolati pertanto un totale di 39 bambini nati entro le 32 settimane di gestazione, poi assegnati, in modo casuale, ad uno dei due gruppi. La stimolazione oromotoria è stata eseguita una volta al giorno per sette giorni consecutivi, tramite delicati sfioramenti e pressioni eseguiti col dito all’interno e intorno alla bocca del bambino su guance, labbra, gengive, lingua, palato.

La raccolta e conseguente analisi dei dati ha permesso poi di valutare se vi fosse tra i due gruppi di bambini una differenza tra alcune variabili prese in esame tra cui il transition time (il tempo necessario al passaggio dall’alimentazione via sondino nasogastrico a quella per bocca), l’aumento di peso e la durata della degenza ospedaliera.

I risultati hanno mostrato che, tra i due gruppi, non vi era alcuna differenza statisticamente significativa in nessuna delle variabili considerate, dimostrando che a seguito di un’adeguata formazione da parte di un professionista specializzato, il genitore può eseguire le stimolazioni orali previste dal metodo PIOMI.

Lo studio ha anche valutato il grado di soddisfazione dei genitori coinvolti nello studio, tramite un questionario a risposta aperta. Tutti i genitori hanno segnalato di essere stati molto contenti di aver partecipato allo studio e che si tratta di un esperienza che sicuramente rifarebbero e consiglierebbero ad altri genitori. Nel partecipare, si sono sentiti più coinvolti nel prendersi cura del proprio bambino e questo li ha fatti sentire più adeguati e più calati nel loro ruolo di genitore, nonostante sia avvenuto prima del tempo.

Possiamo pertanto concludere che con questo studio pilota sono stati dimostrati due punti fondamentali. È stata in primo luogo dimostrata la necessità e l’importanza di un intervento motorio a livello della bocca, come strumento di prevenzione che favorisca la maturazione delle capacità motorie orali prima che possano svilupparsi eventuali difficoltà di alimentazione nel neonato prematuro. Ma forse ancor più importante, è stato dimostrato che l’artefice di un trattamento oromotorio efficace può essere lo stesso genitore che diventa, in questo modo, protagonista una volta di più nel prendersi cura del proprio neonato prematuro.

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